De Cecco e Sanguinetti protagonisti a Parigi 2024, ecco quando e dove seguire i loro match!

Alle Olimpiadi di Parigi 2024, Modena Volley sarà rappresentata dal centrale italiano Giovanni Sanguinetti e dal palleggiatore argentino Luciano De Cecco. Quest’ultimo, oltre ad essere capitano della propria nazionale, sarà anche portabandiera del suo paese nella cerimonia di apertura delle Olimpiadi. L’Italia di Sanguinetti (inserita nel girone B insieme a Brasile, Egitto e Polonia) esordirà sabato 27 luglio alle ore 13 contro il Brasile, mentre l’Argentina di De Cecco (presente nel girone C con Stati Uniti, Germania e Giappone) debutterà sempre sabato ma alle ore 21 contro gli Stati Uniti. Le partite dell’Italia saranno visibili su Eurosport, Rai e Discovery+, i match dell’Argentina su Eurosport e Discovery+ e probabilmente anche sulla Rai a seconda dei palinsesti.

CALENDARIO ITALIA – FASE A GIRONI
Sabato 27 luglio 2024, ore 13.00: Italia-Brasile
Martedì 30 luglio 2024, ore 9.00: Italia-Egitto
Sabato 3 agosto 2024, ore 17.00: Italia-Polonia

CALENDARIO ARGENTINA – FASE A GIRONI
Sabato 27 luglio 2024, ore 21: Argentina-Stati Uniti
Mercoledì 31 luglio 2024, ore 13: Argentina-Giappone
Venerdì 2 agosto 2024, ore 9: Argentina-Germania

CALENDARIO FASE AD ELIMINAZIONE DIRETTA
Lunedì 5 agosto 2024 – Quarti di Finale ore 9.00; ore 13.00; ore 17.00; ore 21.00
Mercoledì 7 agosto 2024 – Semifinali ore 16.00 e ore 20.00
Venerdì 9 agosto 2024 – Finale medaglia di bronzo ore 16.00
Sabato 10 agosto 2024 – Finale medaglia d’oro ore 13.00

LA FORMULA

Le dodici partecipanti saranno suddivise in tre gironi. Al termine della fase a gironi verrà stilata una classifica generale che decreterà le otto formazioni che proseguiranno il loro percorso olimpico; si qualificheranno alla fase ad eliminazione diretta (Quarti di Finale) le prime due di ciascun raggruppamento più le due migliori terze. Gli accoppiamenti dei Quarti di Finale saranno i seguenti:
QF1: 1 vs 8
QF2: 2 vs 7
QF3: 3 vs 6
QF4: 4 vs 5

Le formazioni vincitrici dei Quarti accederanno alle Semifinali con il seguente schema:
SF1: WQF1 vs WQF4
SF2: WQF2 vs WQF3


Per Modena Volley esordio a Piacenza, alla seconda in casa Grottazzolina e a seguire Perugia, alla quarta si va a Trento

Si è svolta oggi pomeriggio a Bologna, con il sorteggio del calendario, la presentazione della stagione del prossimo anno di Superlega. Modena Volley debutterà a Piacenza il 29 settembre, mentre la prima gara al PalaPanini sarà con la neopromossa Grottazzolina il 6 ottobre, a seguire Perugia sempre in casa e poi trasferta a Trento il 20 ottobre. La quinta giornata sarà con Monza al PalaPanini, a seguire si va a Verona mentre la settima giornata sarà al PalaPanini con Cisterna. All’ottava giornata Modena andrà a Civitanova poi Padova in casa e in chiusura a Taranto, e Milano al PalaPanini. I quarti di finale di Coppa Italia saranno il 29 dicembre mentre la Final Four sarà il 25 e 26 gennaio 2025 a Bologna.
“Esordiremo contro Piacenza – commenta il coach Alberto Giuliani – per questo il pensiero va innanzitutto a quella gara. Le squadre vanno incontrate tutte, non mi soffermerei più di tanto sul quando e come. Adesso ci concentriamo sulla preparazione, dobbiamo eseguirla bene perché abbiamo una squadra in buona parte nuova e dobbiamo creare l’amalgama migliore. De Cecco e Sanguinetti a Parigi? Mi sarebbe piaciuto avere più di due giocatori all’Olimpiade, ma abbiamo loro e questo ha come lato positivo l’avere tutti gli altri già a disposizione fin dall’inizio. Olimpiade? Mi aspetto una bel torneo, l’Italia può essere protagonista”.


Modena Volley piange la scomparsa di Andrea Parenti

Con enorme tristezza Modena Volley tutta ha appreso la terribile notizia dell’improvvisa morte di Andrea Parenti.
Da oltre dieci anni Andrea era una colonna della nostra società, una persona che amava profondamente Modena Volley e chi ne faceva parte, una persona cui era impossibile non volere bene.
Andrea era un grande commerciale, innamorato del suo lavoro, una persona che aveva nel cuore Modena Volley e le persone che con lui lavoravano al PalaPanini. Andrea aveva qui una seconda famiglia, a tutti gli effetti.
Andrea Parenti lascia un enorme vuoto in tutti noi, che in questi anni gli abbiamo voluto profondamente bene.
Alla madre Maria, al padre Renato a tutti i famigliari e alle tantissime persone che gli volevano bene vanno le più sentite condoglianze e un enorme abbraccio.
Ci mancherai tanto Andrea, niente sarà più lo stesso senza di te


Nota della società relativa alle condizioni di Simone Anzani

Come comunicato dalla Federazione Italiana “in seguito agli ultimi accertamenti effettuati, l’Istituto di Medicina dello Sport del CONI ha comunicato la sospensione dall’attività agonistica del giocatore della nazionale seniores maschile Simone Anzani per la necessità di una rivalutazione della situazione clinico funzionale. Il centrale azzurro, che ha lasciato il ritiro, dunque, non potrà prendere parte ai Giochi Olimpici e verrà sottoposto a ulteriori controlli diagnostici per garantire la partecipazione alla stagione agonistica 2024-2025”.

Siamo al fianco di Simone, che in questo momento sta vivendo una situazione molto difficile, siamo al suo fianco come uomo e come giocatore.
La salute di Simone Anzani è la priorità assoluta per Modena Volley. Lo aspettiamo al PalaPanini, per dargli tutta la forza possibile, fiduciosi che dopo tutti gli accertamenti che saranno necessari, possa regolarmente prendere parte alla preparazione per la prossima stagione. Forza Simo.


Da Parma a Modena, scopriamo il giovane Leonardo Schianchi, uno dei punti di forza della nostra Under!

Leonardo Schianchi è nato a Parma il 24 maggio 2006, si appresta a disputare la terza stagione consecutiva a Modena dopo esser arrivato dall’Energy Volley Parma nella stagione 2022/23. Nell’ultima annata, ha conquistato il titolo di campione regionale Under 19, il terzo posto ai campionati nazionali Under 19 e la salvezza in Serie B. Andiamo a scoprire il giovane schiacciatore modenese, dentro e fuori dal campo…

 

Ciao Leonardo, raccontaci qualcosa di te…

“Sono nato a Parma, successivamente mi sono trasferito a Modena e facevo avanti e indietro con il treno per giocare a pallavolo, sport che ho iniziato a praticare a Parma all’età di 14 anni. Ho scelto la pallavolo per via della scuola, mi piaceva giocarci durante le ore di educazione fisica e alla fine ho deciso di provarci. Per fortuna è andata bene. Frequento il Liceo Scientifico Ulivi a Parma, le mie materie preferite sono quelle scientifiche e quindi matematica, fisica e scienze. Futuro? Mi piacerebbe proseguire gli studi all’università e frequentare il corso di fisioterapia restando così all’interno del mondo sportivo”.

 

In che modo la pallavolo ha cambiato la tua vita?

“Non è cambiata subito. I principali cambiamenti ci sono stati quando ho iniziato a giocare a Modena, un impegno più importante già a partire dai viaggi in treno e dal fatto che stava piano piano aumentando l’attività. Sono comunque riuscito a mantenere i rapporti con famiglia e amici, ampliando le conoscenze anche qui a Modena e quindi sono contento”.

 

Quali sono i giocatori a cui ti ispiri?

“Se penso a Modena dico Tommaso Rinaldi, giovane che nella sua carriera ha avuto sbocco in Superlega dopo aver giocato nelle giovanili gialloblù, mentre in generale mi ispiro a Torey Defalco. Non gioca in Italia, però mi rivedo in lui per quanto riguarda le caratteristiche fisiche”.

 

Che emozione è giocare a Modena e al PalaPanini?

“Indossare la maglia di Modena Volley è sicuramente emozionante, ma anche una grande responsabilità. Bisogna ricordarsi il nome della città e della società che rappresentiamo. Quando sono entrato al PalaPanini ho subito provato una sensazione di disagio per un ambiente nuovo, ma col tempo mi sono abituato ed è un onore giocare in questo palazzetto. Obiettivo? Arrivare il più in alto possibile e giocare una buona stagione sia in Under 19 che in Serie B, poi chissà cosa succederà negli anni successivi…”.

 

Come giudichi la tua esperienza in Nazionale?

“Non mi aspettavo una chiamata in azzurro, ma ho colto l’occasione al volo nonostante sia arrivata da un giorno all’altro. Sono molto felice dell’opportunità che mi è stata data. Sogno? Provare ad entrare nel roster che andrà a disputare l’Europeo”.

 

Punto forte e punto debole, oltre a pregi e difetti come compagno di squadra?

“Il mio punto forte è rappresentato dalla difesa, mentre quello debole riguarda la battuta. Per migliorare devo crescere soprattutto nel lancio che è molto importante ed è il 90% del servizio. Da compagno di squadra mi piace fare gruppo e incitare chi gioca con me, mentre personalmente devo cercare di non abbattermi quando le cose non vanno bene”.

 

Infine, qualche curiosità personale…

“Piatto preferito italiano? Pizza. Piatto non italiano? Sushi. Passioni? Mi piace guardare molto il basket e in particolare l’NBA, oltre ad ascoltare musica e guardare serie tv”.


Leonardo Barbanti, le emozioni del PalaPanini e della nazionale Under 20

Leonardo Barbanti è nato a Modena il 9 maggio gennaio 2006, gioca in Serie B e nell’Under 19 gialloblù dove è stato uno dei protagonisti della squadra che ha conquistato il titolo di campione regionale nella stagione appena conclusa. È stato inoltre votato come miglior palleggiatore delle finali regionali Under 19, senza dimenticare il terzo posto ai campionati nazionali Under 19. Andiamo dunque a scoprire il giovane giocatore modenese, dentro e fuori dal campo…

 

Ciao Leonardo, parlaci un po’ di te…

“Sono nato e cresciuto a Modena, ho iniziato a giocare a pallavolo all’età di soli sei anni quando frequentavo la prima elementare. Fino all’età di sei anni ho praticato nuoto anche per necessità, poi oltre al tennis ho provato la pallavolo che era uno sport che mi incuriosiva. La pallavolo è una passione che ho deciso di portare avanti fino a questo momento. Frequento il Liceo Scientifico Wiligelmo, ho finito il quarto anno e come materie prediligo matematica e fisica ovvero le materie scientifiche”.

 

In che modo la pallavolo ha cambiato la tua vita?

“Sicuramente in maniera positiva dato che mi ha permesso di fare molte conoscenze in giro per l’Italia tramite tornei e manifestazioni varie come il Trofeo delle Regioni. Ho avuto modo di conoscere tanti giocatori dell’Emilia Romagna con cui mi ero già confrontato nei campionati dall’Under 13 fino all’Under 17. Senza dimenticare la convocazione in nazionale avvenuta quest’anno, che mi ha permesso di conoscere ancora più persone da ogni parte d’Italia, da Bolzano fino a Bari. È stato un qualcosa che mi ha arricchito davvero tanto, la pallavolo mi sta regalando tantissime soddisfazioni. Futuro? L’idea sarebbe quella di frequentare un’università di ingegneria una volta terminato il liceo, sono sempre stato un appassionato di progettazione e costruzione. Fin da piccolo mi sono piaciuti i lego, i macchinari e il loro funzionamento. Mi interessa e mi incuriosisce anche medicina, ovvero il corpo umano. L’importante è mettere in pratica le conoscenze acquisite durante i propri studi”.

 

Quali sono i giocatori a cui ti ispiri?

“Mi ispiro a Bruno, come leader, capitano e palleggiatore. Ora farò riferimento a Luciano De Cecco, a me piace giocare spensierato e in modo creativo con divertimento. Non posso fare paragoni con lui dato che sono ancora un bambino, ma sicuramente può essere una fonte di ispirazione”.

 

Che emozione è giocare a Modena e al PalaPanini?

“Quando ho cambiato società, passando dall’Anderlini a Modena Volley all’età di dodici anni, è stata una bella sensazione. Ho trovato un gruppo che mi ha accolto con calore e piacere, non ci sono stati problemi di integrazione e quindi ho sempre visto Modena come una squadra accogliente in cui si possono fare bellissime esperienze soprattutto fuori dal campo. Nel corso degli anni ho avuto modo di stringere amicizie, soprattutto fuori dal campo e dalla palestra. È un motivo di gioia giocare con la maglia di Modena Volley. PalaPanini? Da piccolo lo guardavo come un qualcosa di inarrivabile. Nel 2021 fui chiamato per svolgere un allenamento con l’Under 19 Serie B perché Nicola Salsi della prima squadra si era fatto male e quindi il palleggiatore titolare della B andò ad allenarsi con la prima squadra mentre io, che ero ancora acerbo in Under 17, mi allenai con l’Under 19 e mi ritrovai a lavorare al palazzo con ragazzi anche quattro anni più grandi di me. Una grande gioia aver raggiunto qualcosa che prima consideravo lontanissimo e impossibile da raggiungere”.

 

Come giudichi la tua esperienza in Nazionale?

“Non mi aspettavo di essere convocato per svolgere i collegiali con la maglia azzurra. Sono rimasto sorpreso quando il nostro coach Andrea Asta mi diede la notizia, ho cercato di non mostrare troppo la mia felicità che però era davvero tanta. Era un sogno, sono felice di averlo realizzato. Si tratta di un’esperienza formativa a livello tecnico e caratteriale. Ci sono regole rigide, bisogna mantenere un certo comportamento e per come sono fatto io sta diventando una sorta di esercizio per crescere. Obiettivo? Sarebbe un sogno riuscire ad essere incluso nel roster che andrà a disputare i giochi europei in Serbia e Grecia a fine agosto”.

 

Punto forte e punto debole, oltre a pregi e difetti come compagno di squadra?

“Carattere, grinta e tenacia che riesco a mettere in campo. Cerco sempre di incitare e spronare i miei compagni senza abbattermi mai. Ho vissuto anni in cui facevo fatica a rialzarmi dopo un errore, nel corso della mia maturazione sportiva sono riuscito a migliorare tanto sotto questo aspetto. Devo magari crescere in certi momenti della partita quando vengo sostituito, il mio carattere mi porta ad essere deluso e quindi devo lavorare e migliorare tanto in quanto rischia di danneggiare la squadra in modo negativo e ciò non deve assolutamente succedere. Fuori dal campo e insieme ai miei compagni sono una sorta di giullare, mi piace scherzare e fare dispetti e scherzi. Sono sempre stato considerato, soprattutto quest’anno, come il bimbo iperattivo della squadra perché sono quello che cerca sempre di disturbare e scherzare con tutti. Ciò può aiutare a creare legami e gruppo, ero uno dei più piccoli all’interno della B e quindi dovevo inserirmi al meglio per vivere una bella stagione. Allo stesso tempo può essere considerato un difetto, la vivacità può non piacere ma per fortuna non ha dato fastidio a nessuno e si è dunque rivelato un pregio”.

 

Infine, qualche curiosità personale…

“Piatto preferito italiano? Pizza, la mangerei tutti i giorni e tutto il giorno. Piatto non italiano? Ho mangiato poco all’estero, ho fatto pochi viaggi fuori Italia ma dico la paella valenciana. Passioni? Ho sempre avuto il giusto quantitativo di tempo per dedicare spazio ed interesse ad altro, la mia grande passione riguarda i lego e a casa mia, sparsi per casa, ho diversi modellini. Ho sempre avuto piacere e serenità nel costruire modellini sin dall’età di due/tre anni”.


Andrea Malavasi, cresciuto a Modena Volley, pronto per un grande anno a Cuneo!

Parte oggi “Non solo volley”, la rubrica di Modena Volley che racconta i giovani e i nuovi giocatori del nostro club dentro e fuori dal campo di gioco. É proprio uno dei ragazzi dell’Under 19 che abbiamo intervistato oggi, Andrea Malavasi, schiacciatore canarino che il prossimo anno andrà in prestito nella prestigiosa squadra di Cuneo. Venite a scoprirlo con noi…

Andrea Malavasi è nato a Pavullo nel Frignano il 23 giugno 2005, è reduce da un’ottima stagione nell’Under 19 gialloblù con cui ha ottenuto il terzo posto ai campionati nazionali e all’età di 17 anni, a novembre 2022, ha debuttato con la maglia della prima squadra di Modena Volley. Andiamo a scoprire dentro e fuori dal campo il giovane schiacciatore modenese, che il prossimo anno giocherà a Cuneo in A2…

 

Ciao Andrea, raccontaci qualcosa di te

“Sono nato a Pavullo nel Frignano e cresciuto a Modena, ho iniziato a giocare a pallavolo da piccolo tra i 5 e i 6 anni di età. Fin da subito mi sono dedicato a questo sport perchè ho preso spunto da mio padre che ha giocato a volley per tanti anni. Frequento l’Istituto Dante Alighieri a Modena, stessa scuola di Rinaldi e Sala, all’indirizzo scientifico sportivo e quest’anno farò la maturità. Le mie materie preferite sono le discipline sportive e diritto ed economia dello sport.

 

In che modo la pallavolo ha cambiato la tua vita?

“La mia famiglia ha preso molto bene il mio ingresso nel mondo della pallavolo. Prima ho fatto nuoto e poi calcio, ma vedevo che non erano i miei sport. Ho provato con la pallavolo, da lì è nata una passione che sta diventando un’ossessione. Grazie alla pallavolo ho un bellissimo rapporto con amici e famiglia, ho conosciuto persone fantastiche tra cui il mio migliore amico che pratica questo sport. Da questo punto di vista sono molto soddisfatto e aver scelto la pallavolo mi rende felice. Cosa farei senza la pallavolo? Sinceramente non ci ho mai pensato. Mi piace lavorare all’interno dell’ambito sportivo e quindi potrei fare il personal trainer, il preparatore atletico oppure il professore di educazione fisica”.

 

Quali sono i giocatori a cui ti ispiri?

“Essendo stato aggregato alla prima squadra per alcuni anni, dico Bruno, Ngapeth e Rossini. Mi hanno aiutato tantissimo ad affrontare al meglio le nuove sfide, sia tecnicamente che mentalmente. Penso anche ai più giovani, come Rinaldi, Gollini e Sanguinetti, che mi hanno permesso di crescere dal punto di vista della coesione e dell’unione del gruppo. Della squadra attuale mi piace Federici per la grinta, la passione e la cattiveria che mette in campo, mentre in generale dico Semeniuk e Michieletto che sicuramente non hanno bisogno di presentazioni”.

 

Che emozione è giocare a Modena e al PalaPanini?

“E’ un sogno giocare all’interno del PalaPanini, è il tempio del volley. Mi ritengo fortunato ad aver avuto un’opportunità simile. Indossare la maglia di Modena è unico, non capita tutti i giorni vestire la casacca della squadra della propria città. Un onore ed un’esperienza unica allenarsi con campioni che hanno vinto tutto nel mondo della pallavolo ed essere allenati da grandi coach tra cui Giani. Sogno? Vincere lo Scudetto”.

 

Come giudichi la tua esperienza in Nazionale?

“Sono contento di poter partecipare a questi collegiali con la maglia azzurra, esperienza importante per lavorare sui fondamentali e il livello alto ti permette di dare sempre il massimo in ogni occasione. Obiettivo da raggiungere con la Nazionale? Spero vivamente di andare a disputare gli Europei in programma a fine agosto”.

 

Punto forte e punto debole, oltre a pregi e difetti come compagno di squadra?

“Tra i miei punti forti c’è la difesa dato che vado su ogni pallone senza mollare mai e l’attacco in cui cerco di sfruttare la mia potenza. A livello di gioco invece devo migliorare in ricezione e per crescere è necessario giocare più rilassato, sciolto e libero mentalmente. Da compagno di squadra cerco di dare sempre la carica giusta agli altri”.

 

Infine, qualche curiosità personale…

“Piatto preferito italiano? Tortellini in brodo. Piatto non italiano? Sushi. Passioni? Mi piace ascoltare musica e guardare serie tv, oltre a stare all’aperto ed uscire sempre con amici per divertirmi e staccare un po’ la spina”.


Scopriamo Luciano De Cecco dentro e fuori dal campo

Prosegue “Non solo volley”, la rubrica che vi racconta i giovani e i nuovi acquisti di Modena Volley. Continuiamo con Luciano De Cecco, fuoriclasse argentino che dopo aver vinto tutto con Perugia e Civitanova è prontissimo a dare tutto per Modena.

Luciano De Cecco è uno dei palleggiatori più forti del mondo. Ha un dono, le sue mani. Arriva a Modena dopo aver vinto tantissimo, pronto per un’avventura che lo stimola a 360 gradi. Ha iniziato la sua carriera molto giovane è arrivato in Italia a soli 17 anni e oggi, dopo aver incantato il PalaPanini da avversario, è pronto a farlo in maglia gialloblù.

Dove sei nato e dove sei cresciuto?

“Sono nato a Santa Fe, in Argentina, una città di circa 500mila abitanti, mio papà era un giocatore di pallacanestro e ha giocato diversi anni in Serie A in Argentina, mentre mia mamma lavorava in ufficio”.

Tu seguivi tuo padre nella sua attività sportiva?

“Io giocavo a basket come mio padre e l’ho seguito ovunque,  scuola e “permessi della mamma” permettendo. Poi ho cambiato sport, scegliendo la pallavolo, all’età di 14-15 anni”.

A che età sei andato via di casa per giocare?

“Ho iniziato a giocare a pallavolo a 14 anni, sono andato via di casa un anno più tardi e a 17 anni sono arrivato in Italia. Dopo gli inizi a Santa Fe, mi sono dovuto spostare a Buenos Aires per giocare nelle giovanili del Bolivar, squadra famosa nei primi anni duemila: a seguito di quell’esperienza sono arrivato in Italia, a Montichiari, nel 2007”.

Come è stato uscire di casa?

“Gli inizi sono sempre difficili, ma quando sei giovane non pensi alle difficoltà bensì all’euforia di fare qualcosa di nuovo che ti piace e all’essere parte di qualcosa di più importante di quello di cui si faceva parte prima. Quando si è giovani non ci si rende conto di quello che ci si lascia alle spalle, ma si guarda solo avanti verso la propria strada”.

Sei arrivato in Italia giovanissimo, a 17 anni. Come ti sei trovato?

“Sono stato accolto molto bene. Sono arrivato in una società incredibile, Montichiari, alla cui guida c’era all’epoca Marcello Gabana, con Velasco allenatore e Blengini secondo. C’erano, inoltre, giocatori di grande calibro, come Tiberti, Gavotto, Popp, Forni, Howard, Manià e tanti altri. La società era molto organizzata e preparata: si curavano i minimi dettagli e mi sono trovato molto bene”.

Dopo Montichiari sei stato in diverse altre squadre. Hai vinto uno scudetto incredibile a Perugia, poi hai vinto anche con la Lube. Cosa ti hanno lasciato le città in cui hai giocato?

“Tutte le città ti lasciano qualcosa di importante. Io sono stato molto fortunato perché ho potuto giocare in diverse società e di tutte ho un ricordo importante. Naturalmente, il rapporto con la piazza dipende anche da come una persona “vive” quella città e da cosa fa fuori dal campo. Sono stato a Monza, a Piacenza, tanti anni a Perugia e tanti a Civitanova e ho sempre trovato società e persone che mi hanno lasciato qualcosa, e io a loro”.

Che rapporto hai avuto con la scuola?

“Mi sono diplomato dopo aver frequentato la scuola pubblica in Argentina, nonostante negli ultimi anni da studente abbia saltato molte lezioni a causa degli spostamenti dovuti alla attività da pallavolista. Mi sono diplomato tornando in Argentina quando già giocavo in Italia, ma le lezioni le ho finite prima di andare a giocare a Montichiari”.

Nella tua attività da pallavolista ti sei ispirato a qualcuno? Avevi qualche idolo da ragazzino?

“In realtà non proprio: la pallavolo in Argentina non era molto popolare quando ero piccolo e io venivo dal mondo del basket. Il mio primo impatto con la pallavolo di alto livello è avvenuto nel corso dei Mondiali del 2002, che si sono disputati proprio in Argentina e in cui ho fatto il raccattapalle nel campo di Santa Fe. In tv in Argentina venivano trasmesse poche partite di pallavolo”.

Oltre alla pallavolo, segui qualche altro sport?

“Seguo molto il basket: soprattutto l’Eurolega, un po’ meno l’NBA. In particolare, seguo i giocatori argentini. Guardo anche i grandi tornei di tennis. Mi piace molto il baseball: quando vado in America e ne ho l’opportunità vado a vedere qualche partita. Sono anche appassionato di videogiochi sportivi. Il calcio, invece, non mi piace”.

Quali sono gli avversari più forti che hai incontrato nel corso della tua carriera?

“Fare solo alcuni nomi è difficile: sicuramente dico NGapeth, poi mi vengono in mente Juantorena e Kazijski ai tempi di Trento oppure Grbic e Sokolov ai tempi di Cuneo. Cito anche Grebennikov. Mi sento fortunato ad avere condiviso il campo con giocatori di questo tipo”.

Sei stato tante volte al PalaPanini da avversario. Quest’anno ti vedremo, invece, in maglia gialloblù: cosa significa indossare la maglia di Modena?

“Finchè non lo vivrò, credo di non potermi rendere conto effettivamente di quello che potrà essere. Venire al PalaPanini da avversario è bello, ma allo stesso tempo difficile perché il palazzetto è sempre pieno e c’è ogni volta un tifo smisurato e una visione della pallavolo diversa rispetto a quella che c’è in altre società. Modena vive di pallavolo da tantissimi anni e di questa società hanno fatto parte pallavolisti che oggi fanno parte della Hall of Fame mondiale di questo sport, ma anche grandi allenatori e dirigenti. Per me è un onore essere parte di una società così importante: arrivare dove tutti hanno sempre voluto arrivare e pochi sono riusciti a farlo è sempre bello. Poi spetterà al campo dare il giudizio: tutti noi che siamo stati scelti dovremo far vedere perché la società ha puntato su di noi per guadagnare l’affetto e il rispetto dei tifosi”.

Quali sono un tuo pregio e un tuo difetto come compagno di squadra?

“Il difetto sicuramente è che a livello caratteriale sono molto chiuso e parlo veramente poco. Il pregio è che sono sempre disponibile con tutti. So che, per il mio ruolo in campo, all’interno di un gruppo sono parte importante per i miglioramenti della squadra e voglio essere al massimo delle mie potenzialità per poter aiutare i miei compagni”.


Fiocco rosa in casa Modena Volley, è nata Vittoria Anzani!

Ieri è nata Vittoria Anzani, secondogenita del nostro centrale Simone e della moglie Carolina.
Alla mamma, al papà ed alla sorellina Viola le più sincere congratulazioni da parte di tutta Modena Volley e naturalmente un benvenuto gialloblù a Vittoria!


Sono oltre 1300 gli abbonamenti di Modena Volley rinnovati nella prima fase e da lunedì via al possibile cambio posto!

Sono numeri importanti quelli relativi alla campagna abbonamenti di Modena Volley, sono infatti oltre 1300 le tessere rinnovate durante la prima fase, quella che permetteva ai tifosi di garantirsi nuovamente il proprio posto per la prossima stagione. Ora qualche giorno di pausa e da lunedì via alla seconda fase, che andrà dal 17 al 23 giugno e darà la possibilità di rinnovo abbonamento con cambio posto.
La vendita libera partirà il 24 giugno e sarà aperta fino alla prima gara di campionato in casa e sarà dedicata a tutti coloro che desiderano sottoscrivere un nuovo abbonamento.
“Come sempre il pubblico di Modena si dimostra speciale – spiega il Presidente Giulia Gabana -, con una passione e un calore che sono il nostro primo punto di forza. Lo ha dimostrato l’anno del covid con quell’atto di fede che rimarrà nella storia e lo sta dimostrando anche oggi.
Ringrazio a nome di tutta la società chi ci ha dato fiducia e continuerà a farlo.
Ci tengo a ringraziare il direttivo e tutti gli Irriducibili che in questi tredici anni hanno dimostrato una passione infinita, dato vita a coreografie che sono passate alla storia, contribuito in modo fondamentale a rendere il PalaPanini un luogo caldo e unico, per chi indossava la maglia gialloblù. Sulla polemica alimentata dai media che coinvolge la società e gli Irriducibili, mi preme sottolineare come sia fisiologico che dopo tanti anni le persone che compongono il Direttivo possano fare fatica a conciliare gli impegni del tifo organizzato con quelli delle vite di ciascuno e siano arrivati ad essere, come dicono loro stessi, “un po’ stanchini”. Il dialogo con il Direttivo degli Irriducibili è stato costante in questi due anni, ci siamo confrontati ad ogni stagione più volte, dando sempre a loro la massima disponibilità ma lasciando sempre quell’indipendenza che giustamente rivendicavano. Non sono mancati, come è normale che sia e come è sempre stato anche prima di me, punti di vista differenti, dinamiche che fanno parte del normale rapporto che si instaura tra una società e ogni tifoseria organizzata, ma resto convinta che sia stato un dialogo sincero e animato dall’unica comune passione per le sorti della nostra Squadra. Il legame con le persone che hanno fatto parte degli Irriducibili non finisce certo qui, ci incontreremo sempre al Palazzo, a tifare per i nostri colori del cuore.