Pardo Mati è nato a Grosseto il 7 agosto 2006, arriva a Modena per continuare il proprio processo di crescita iniziato proprio nella sua città di nascita e proseguito con Santa Croce e Brugherio. È stato inoltre nominato miglior centrale d’Europa con la nazionale italiana Juniores con cui ha vinto l’Europeo di categoria nel 2022. Andiamo a scoprire il giovane centrale toscano, dentro e fuori dal campo.
Ciao Pardo, raccontaci qualcosa di te…
“Sono nato a Grosseto, inizialmente ho vissuto a Castiglione della Pescaia che è un paesino meraviglioso in Maremma poi mi sono spostato definitivamente a Grosseto per fare le scuole medie mentre mia sorella le superiori. La passione per la pallavolo è nata proprio grazie a mia sorella, lei giocava e quindi ho deciso di provare anche io iniziando a praticare questo sport in quinta elementare. Attualmente frequento il Liceo Scientifico – Scienze Applicate, matematica e fisica sono le mie materie preferite e quelle che mi affascinano di più. Ho appena finito il quarto anno, il prossimo sarà quello della maturità”.
Come è cambiata la tua vita grazie alla pallavolo?
“È cambiata molto e fortunatamente in meglio. Sono riuscito a viaggiare tanto, soprattutto in Europa grazie alla nazionale e ai club in cui ho giocato. Ho sempre fatto grandi amicizie, oltre ad avere un bel rapporto con la famiglia. La loro presenza non è mai mancata e nonostante la distanza li sento molto vicini. Senza pallavolo avrei voluto studiare medicina e fare il neurochirurgo, ma è rimasto un sogno nel cassetto considerando il percorso sportivo svolto. Affiancare uno studio così approfondito ai ritmi di partite e allenamenti lo ritengo impossibile e incompatibile con il mio attuale stile di vita”.
Quali sono i giocatori a cui ti ispiri?
“Mi ispiro a Simone Anzani, gioca nel mio stesso ruolo e per me è un grande giocatore sia dentro che fuori dal campo. Il mio giocatore preferito in generale è invece Ivan Zaytsev, ex Modena”.
Che emozione è giocare a Modena e in particolare al PalaPanini?
“E’ un onore indescrivibile, guardavo le partite dei gialloblù dal divano ed osservavo giocatori fenomenali in un mondo a me totalmente estraneo. Riuscire ad indossare la maglia della squadra canarina è un’emozione unica. Entrare per la prima volta al PalaPanini è stato magico, un’esperienza mozzafiato, anche solo vederlo vuoto è pazzesco, si vede che è un palazzo in cui si respira volley. Obiettivo da raggiungere con la maglia di Modena? Giocare in Superlega con i gialloblù, vincere in una città che vive di pallavolo e chissà che non sia lo Scudetto un giorno…”.
Come sta andando l’esperienza in nazionale?
“Bene, ci stiamo allenando al massimo e il gruppo è unito. Vorrei continuare questo percorso anno dopo anno con il sogno di essere convocato in nazionale seniores e di conseguenza partecipare ad una grande manifestazione”.
Punto di forza e punto debole, oltre a pregi e difetti come compagno di squadra?
“Sono un grande lavoratore, non mi dispiace mai stare in palestra e lavorare anche più del dovuto. A volte, invece, sono testardo, distratto e ogni tanto perdo la concentrazione. Sono convinto che migliorerò grazie all’aiuto dei giocatori più esperti. Inoltre, sono molto tranquillo e non creo problemi, mentre confermo di essere un po’ testardo ed ostinato sia dentro che fuori dal campo”.
Infine, qualche curiosità…
“Piatto preferito italiano? Ogni piatto cucinato da mia madre, che è una cuoca meravigliosa. Piatto preferito non italiano? Pollo al curry. Passioni? Ascoltare musica, tempo fa suonavo anche la batteria”.