Bas Van De Goor: "Modena è la capitale mondiale del volley, anche durante la malattia i tifosi sono stati meravigliosi. Bracci era il cuore di quella squadra, Vullo il compagno perfetto, Giani aveva energia contagiosa, il Bazooka era classe pura, Cumi un punto di riferimento"
Sebastiaan Jacques Henri Van De Goor, per tutti, semplicemente, Bas. È difficile trovare un giocatore che abbia fatto innamorare Modena con la velocità con cui ci è riuscito l’olandese volante. Si perché come recitava lo striscione che accompagnava ogni match dei gialli dal 1994 in poi, Bas is magic. Era alto 2 metri e 9 centimetri il fenomeno orange e aveva una classe, un’eleganza ed un sorriso che erano e sono indelebili per chiunque lo abbia incrociato. Nel sestetto dei sogni del 1996/97 Bas giocava al centro insieme ad un’altra leggenda, Andrea Giani: “Giangio sapeva fare tutto e lo sapeva fare splendidamente, lui aveva 26 anni ma ne aveva già dieci di esperienza a livelli stratosferici, a livello tecnico e tattico era impressionante, ma quello che ricordo di più era la gioia che aveva nell’allenarsi, la carica contagiosa. Di Fabio Vullo si sottolinea sempre il carattere e la determinazione, ma la vera differenza la faceva nella mano che dava ai compagni, in allenamento e durante il match. È molto riduttivo parlare di Fabio solo come di un giocatore determinante e determinato, lui era molto di più, era un punto di riferimento assoluto per tutti. Quando iniziava la stagione con una squadra Fabio aveva un solo obiettivo, portare a vincere quella società ei suoi compagni. Vullo era incredibile anche nella gestione del match e dei giocatori che gli erano accanto, un maestro davvero”. Il posto due era Cuminetti: “Era straordinario perché faceva la differenza ogni volta che contava, quando iniziava il match lui sapeva già cosa voleva fare, premeva il tasto on e non ce n’era per nessuno. Su Juan Carlos potevi contare sempre, in qualsiasi momento, dentro e fuori dal campo”. In banda c’erano Cantagalli e Bracci: “Due grandissimi giocatori, quando sei schiacciatore e ricevitore devi saper fare bene entrambe le fasi e loro due avevano caratteristiche diverse, ma complementari. Bracci era il capitano e si faceva sentire tanto in campo e nello spogliatoio, Marco era il cuore di quella squadra, era lui che ci faceva arrivare al 100% anche quando eravamo al 99. Ti trascinava alla vittoria, ti trascinava letteralmente con sé. Luca era più silenzioso, ma aveva una qualità impressionante, in tutti i fondamentali. Difficile trovare una coppia di schiacciatori così forti, davvero difficile”. Parli con Bas e ti accorgi subito che Modena gli è davvero rimasta nel cuore: “ll volley a Modena è davvero nel cuore dei tifosi, è indiscutibilmente la capitale mondiale della pallavolo, non c’è altro posto al mondo che viva così il nostro sport. Anche nei giorni della malattia, del linfoma con cui ho lottato, ho sentito tanto, tantissimo il calore del pubblico di Modena, mi è sempre stato vicino e tornare lì è come fare un bagno in una vasca di acqua calda, ti accoglie, ti avvolge, ti senti al sicuro. Si, nel mio cuore c’è un posto speciale per Modena e la sua gente, ricordo come fosse ieri il 2017, quando mi fu regalato lo striscione “Bas Is Magic” che mi ha accompagnato in tutti i miei anni modenesi, mi sono emozionato e mi emoziona ancora oggi pensare al PalaPanini”