Manuel Armaroli è il direttore sportivo di VGModena Volley, realtà che esiste da oltre dieci anni, che si è evoluta nel tempo e divenuta un vero e proprio fiore all’occhiello della pallavolo giovanile.
“Quest’anno – spiega Armaroli- abbiamo tutti i gruppi squadra dall’Under 11 in su, fino alla Serie D. Di questa società fanno parte 120 ragazzi, 130 ragazze, più tutta la parte dei centri di avviamento Sant’Agnese, Villa d’Oro, doposcuola Rodari e il nuovo centro che abbiamo aperto presso la palestra Galilei. Compresi coloro che frequentano l’avviamento arriviamo circa a 350 atleti”.
Anche per il biennio 2023/24 il settore giovanile VGModena Volley è stato insignito del marchio oro “E’ un onore far parte del ristretto club di società che hanno ottenuto il più prestigioso riconoscimento di qualità del lavoro sul settore giovanile. Particolarmente importante perché non prende in considerazione solo i risultati ma tutto il nostro lavoro quotidiano, in primis la qualità dello staff, che da sempre riteniamo fondamentale per lo sviluppo della nostra attività. Ma il marchio oro valuta anche l’attività promozionale, l’organizzazione e partecipazione di eventi, le convocazioni nelle varie selezioni, la capacità di comunicare e tante altre variabili sulle quali ogni giorno cerchiamo di lavorare per migliorarci”.
Quali sono le caratteristiche che contraddistinguono i tecnici della VGM e che cosa debbono trasmettere ai ragazzi? “Il profilo dei nostri tecnici è piuttosto omogeneo, non cerchiamo soltanto dei bravi allenatori ma anche e soprattutto persone che possano trasmettere ai ragazzi il modo corretto di comportarsi dentro e fuori dalla palestra. CI teniamo molto all’immagine che la società dà di sé stessa e questo passa dal comportamento dello staff e degli atleti. Anche le figure degli assistenti sono fondamentali per la crescita a 360 gradi dei ragazzi, noi cerchiamo di formare staff di tre persone per ogni squadra, oltre a preparatori e fisioterapisti”.
Che rapporto c’è fra i vari allenatori e quanto interagiscono fra di loro? “Lo staff tecnico è uno dei nostri punti di forza, così come lo è la collaborazione che c’è fra di loro e la capacità dei nuovi di inserirsi nel gruppo. Ogni nuovo elemento ha portato il suo contributo, differente rispetto al passato ma sempre all’interno della coerenza del nostro progetto. Gli allenatori collaborano fra loro anche attraverso continui incontri tecnici di gruppo a cui a volte partecipa uno psicologo, momenti nei quali si confrontano per riuscire a trasmettere valori sempre più positivi agli atleti”.
Quanto è complicato gestire un settore giovanile e trovare l’equilibrio tra il divertimento dei ragazzi e i risultati sportivi da ottenere? “Sicuramente questo è più stimolante che complicato. È importante trovare i giusti equilibri e tenerli ben presenti, bisogna saper stabilire i rapporti fra staff tecnici, atleti e genitori. Quando le fondamenta sono solide gestire le variabili del quotidiano diventa molto più semplice. L’obiettivo della nostra attività non è quello di ottenere i risultati, quelli sono soltanto una conseguenza del vero scopo che ci poniamo: far crescere al meglio il singolo atleta e il gruppo. Cominciando da quando i ragazzi sono piccoli noi vogliamo insegnare loro le basi, per accompagnarli in una crescita sul medio-lungo periodo che conduce anche ai risultati sportivi”.